Presepe e Natale

La fine dell'anno si avvicina, le giornate si accorciano, la temperatura si abbassa e pian piano si torna a vivere la più grande festa dell'anno: il Natale! Per molti significa anche che il presepe può essere portato di nuovo fuori.

Tendenza: il presepe moderno

Naturalmente noi di IKONIC siamo molto orgogliosi del presepe disegnato per noi da Floris Hovers. Questo presepe è presente nella collezione da diversi anni e ogni anno sempre più persone scoprono questo set speciale. Probabilmente conoscete il presepe come un set esuberante e movimentato, spesso più kitsch che artistico. Non è esattamente qualcosa che mettereste in un interno moderno e accuratamente composto.

Fortunatamente, in termini di design, negli ultimi anni c'è sempre più scelta. Oltre al nostro noto presepe moderno di Floris Hovers, sono sempre più numerosi i produttori che propongono presepi moderni e di design. Finalmente un presepe che si adatta anche ai vostri interni! Per esempio, Alessi ha un bellissimo presepe in metallo disegnato da Michel Boucquillon e Donia Maaoui. Forse conoscete anche voi il divertente presepe di Dick Bruna, o il presepe di cartone (anche da colorare!) di Meli Kuhn per Dutch Design Brand. Particolare è anche il presepe di Unoferrum, dove una lampada da tè proietta la scena della natività come un gioco di ombre.

Natale, il presepe, una grotta e la Bibbia

È interessante notare che la Bibbia stessa non menziona affatto una stalla. La nascita di Gesù è menzionata, ovviamente, in due vangeli: Luca e Matteo. Nel libro di Luca, la mangiatoia è menzionata come culla di Gesù. Si presume quindi che la scena si sia svolta in una stalla. Giuseppe e Maria incinta si erano recati a Betlemme a causa di un censimento ordinato dall'imperatore romano Augusto.

Secondo San Giustino, filosofo cristiano del II secolo, Gesù nacque in una grotta. Questa “grotta della nascita” a Betlemme è ancora oggi un importante luogo di pellegrinaggio per i cristiani.

Inoltre, la presenza del bue e dell'asino nella stalla non compare nel racconto originale del Natale. Il bue e l'asino sono stati collocati nella stalla a causa della frase dell'Antico Testamento (Isaia 1, 3) in cui il profeta Isaia dice: “Il bue conosce il suo padrone, l'asino la mangiatoia del suo padrone; ma Israele non sa nulla, il mio popolo non ha comprensione”. Secondo Origene (III secolo d.C.), il bue e l'asino simboleggiano tutti i popoli: il bue (animale puro nella tradizione ebraica) simboleggia la chiesa degli ebrei, l'asino impuro rappresenta la chiesa dei gentili.

I pastori con le loro pecore attingono al Vangelo, così come i “magi d'oriente” che si trovano nei libri dell'Epifania, di Isaia e di Matteo.

Tuttavia, il numero dei magi non è menzionato nel Vangelo. Il numero tre potrebbe essere dovuto al fatto che furono offerti tre doni: incenso, mirra e oro. Inoltre, in seguito si è arrivati a vedere i “tre re” come rappresentanti di tre continenti: Asia, Africa ed Europa. Per questo motivo i Re Magi nelle immagini sono talvolta raffigurati con la pelle di colore diverso.

Da dove viene la tradizione del presepe?

Il presepe fu probabilmente introdotto nel 1223 da San Francesco d'Assisi, fondatore dell'Ordine dei Francescani. Egli ricevette da Papa Onorio il permesso di presentare la scena natalizia con persone viventi. Nella foresta vicino a Greccio, costruì una stalla dove veniva celebrata la Santa Messa la notte di Natale. In seguito i francescani diffusero ampiamente il concetto di presepe.

Soprattutto in Italia, il presepe è ancora molto popolare. All'annuale mercatino di Natale in Piazza Navona a Roma, sono disponibili presepi e figure di ogni forma e dimensione. Su iniziativa di Papa Giovanni Paolo II, ogni anno dal 1982 viene allestito un presepe a grandezza naturale in Piazza San Pietro.